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Nella Londra romana l'omosessualità era più che accettata. La città era ricca di lupanari e piscine pubbliche deputate al piacere, terme e bordelli. Poi arrivò l'imperatore Costantino con vescovi e missionari; il suo regolamento conteneva le prime leggi contro le pratiche queer. Seguì un'alternanza infinita di permissività e censura, dal travestitismo femminile alla moda nel 1620 alle frenetiche esecuzioni per sodomia dei primi dell'Ottocento, fino alla 'peste' gay negli anni Ottanta. Ackroyd ci porta in una città nascosta, celebrandone la diversità e l'energia; nel contempo ci ricorda i suoi terrori e i rischi. In una città di superlativi, forse sono questa fluidità sessuale e l'infinita resilienza che incarnano il vero trionfo della City. Dopo la monumentale opera "Londra. Una biografia", l'autore offre un'altra esperienza di lettura . Con questo libro Ackroyd lancia un avviso sull'accettazione dell'omosessualità. Trasportandoci in tutti i periodi oscuri della storia gay, "Queer City" è un preoccupante promemoria di una peculiarità della storia: ciò che è oggi non significa che sarà sempre.